Economista statunitense. Dopo aver completato i suoi studi
in Germania, dove seguì i corsi di Roscher e Knies, e aver insegnato in
alcune università minori americane, nel 1895 divenne professore di
economia politica alla Columbia University dove rimase sino al 1923. Quando fu
chiamato a ricoprire quella cattedra, aveva già elaborato gli elementi
fondamentali del proprio sistema teorico, che comprende un'originale teoria del
capitale e una teoria della funzione imprenditoriale e del reddito. Maestro del
marginalismo americano, diede vita ad una propria scuola economica (
scuola di
C. o
scuola marginalista). Difensore del capitalismo concorrenziale,
C. operò una distinzione tra il "vero capitale" (
true
capital) e dei "beni capitali" (
capital goods) che lo compongono: il
"vero capitale", costituito da ricchezza produttiva, o da un fondo valori,
è durevole, mentre i "beni capitali" si consumano continuamente e
continuamente si ricostituiscono.
C. studiò l'accumulazione del
capitale da un punto di vista sociologico e psicologico e considerò il
profitto come un reddito dinamico. Le sue idee al riguardo furono poi sviluppate
e puntualizzate da J. A. Schumpeter. Tra le opere:
La filosofia della
ricchezza (1885);
La distribuzione della ricchezza (1889);
Il
controllo del trust: un argomento in favore della limitazione del potere
monopolistico con un metodo naturale (1901, riscritto nel 1912 in
collaborazione col figlio);
Il problema del monopolio (1904);
Elementi
di teoria economica applicati ai moderni problemi dell'industria e della
politica economica (1907);
Giustizia sociale senza socialismo (1914);
Memoriale (1938) (Providence, Rhode Island 1847 - New York
1938).